finalmente riesco a stendermi

Posted by il Professore on agosto 24, 2010
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Finalmente riesco a stendermi, sono le 2 di notte… finiti i giri. Liquidi messi su, parametri presi, diuresi scaricata, pompe sostituite su tutti e due, non dovrebbero suonare fino alle 6, l’ora dei prelievi e delle EGA. Il 3 ed il 4 così sistemati non dovrebbero disturbare… non ne posso più.
Oggi è stata una giornata pesantissima, dalle 9 alle 18 BLSD: sempre la solita storia, sia la lezione che i partecipanti al corso. Cerco di metterci entusiasmo, di variare, di aggiungere particolari a qualcosa che è sempre uguale. ABCD… GAS… DAE… una serie di sigle che ai più non significano niente ma che rappresentano l’universo dell’arresto cardiaco. “Signore, signore, c’è una persona incosciente chiamate il 118!” e poi la storia dei crediti formativi ha snaturato il tutto: non gliene frega un niente del corso, di utilizzare il defibrillatore, di imparare a ventilare, della manovra di Heimlich. L’unico interesse è finire presto e superare il test e la prova di valutazione finale. Davanti a loro solo un pallosissimo insegnante, che insegnante non è, che professore non è, che docente non è ma è solo uno che fa un po’ di corsi per “prendere un po’ di soldi in più”.
Non bastasse questo per la mia frustrazione, c’è anche la notte da andare a fare e se sono stanco stai sicuro che non riesco a riposarmi! È la solita storia: se il giorno non dormi la notte balli!
Il turno in rianimazione promette bene. Oggi non sono di uscita per le emergenze intraospedaliere questo significa che se và bene posso stare per i fatti miei con gli arti in scarico e la mano destra sul mouse rapida nei movimenti dello SPIDER. In più oggi ho due pazienti cronici, deconnessi, con un’unica pompa di furosemide, che il medico mette per scaricare il circolo.
Vicino di postazione un giovane chiacchierone che ha voglia di sapere ed un posto vuoto che ha voglia di essere occupato. Risultato??? Ore 23 telefonata dal PS: vogliono un rianimatore e lui parte e dopo 10 minuti telefona per farsi prepare la postazione ed ecco il ricovero che si prolunga un po’ troppo. BPCO già intubato dal 118 che ha solo bisogno di un buon ventilatore, ma il medico, che oggi ha dormito, vuole anche ECG, esami completi, un’arteria radiale, telefonare ai familiari per sapere perché non sono venuti in ospedale… ed un CVC (che significa RX torac ed una lunga attesa per quando con calma arriverà il tecnico reperibile da casa sua).
Le 2 arrivano subito. Dovrei anche riguardare le slide per il corso di EBP di domani, il mio riposo, per l’ennesimo corso e poi le domande del curioso neoassunto (“perché non usano la NIV? Come mai non c’è morfina in ambulanza? Perché non posso andare al congresso???…”)
Speriamo che le 6 arrivino presto…penso proprio che oggi mi merito la sdraio, 4 lenzuoli, uno a coprire la sdraio, 2 sotto la testa e con uno mi copro se non mi ammazza il sonno ci pensa l’aria condizionata, schermi in funzione numeri grandi ed eccomi in mezzo al 3 ed il 4 pronto a far spuntare l’alba. Un’ultima rapida occhiata al teleschermo prima di chiudere un po’ gli occhi e le onde del 3 che iniziano a ballare, quella dell’ecg all’impazzata e l’arteria piatta. Mi alzo accendo tutte le luci, avvicino il carrello dell’urgenza e chiamo tutti intorno a me. Giù il letto, sgonfio il materasso, accendo il defibrillatore, apro la busta attacco il connettore e le piastre… “TUTTI VIA TUTTI VIA STO’ PER SCARICARE” e il sogno di passare una notte tranquilla se ne và con il cuore del 3 che non ha nessuna voglia di far vedere a tutti quanto sono bravo a fare la RCP, ad usare il DAE, a ricordarmi l’ABCD, ad insegnare BLSD…

il Professore

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