Frammenti del mio io
Frammenti del mio giorno
Un giorno come tanti passato in ospedale
Tra mille suoni
Tra mille allarmi
Tra mille richieste
Tra mille esami da guardare
Tra pazienti da scrutare con le tue mani, con i tuoi prelievi, con le Tac
Per cercare di non lasciare niente di intentato,
niente di non esplorato
e allora ti immergi tra le cose
con la tua conoscenza che a volte vacilla
con la tua sicurezza che a volte tentenna
domande affiorano mentre ti muovi
se era corretto il tuo percorso
il filo del tuo pensiero
l’intuizione avuta
ciò che hai scritto su quel foglio prima così bianco
e poi pieno di segni, carico di termini, a volte complessi
se valeva la pena litigare con i tuoi colleghi sul senso di un tuo gesto
di una tua immagine
…
poi , dopo aver lasciato i tuoi dubbi in mano al tuo collega della notte
fai scorrere la porta della tua rianimazione dietro di te
come una coperta calda la stanchezza ti avvolge
e a mano a mano che scendi le scale , attraversi l’atrio e vai verso la macchina
il filo dei tuoi pensieri continua a seguirti e ti chiedi se sia stato giusto correre per tutto il giorno tra le pagine dei libri che hai studiato all’università
…
esci in questo giorno che odora di pioggia
con un sorriso guardi le facce che popolano il parcheggio
e poi ti fai un’altra domanda ti compare davanti
se a volte non sia giusto cercare di scrutare e indagare un po’ anche te stesso
per capire dove stai andando
…
accendi l’auto, ti meriti la tua canzone preferita del momento
Ben Harper sottovoce continua a ripetere sun is burning
improvvisamente senti un po’ di più il freddo di questo inverno pungente
e vorresti essere nei posti di quando eri bambina
ma questo è il filo di un altro pensiero
…
buonanotte
joyce