Ieri sera mentre giravo per un noto e GRANDE centro commerciale di Roma mi sono ritrovato a passare dal ridere e scherzare con la mia ragazza e gli amici, a sudare freddo e ad assaggiare la paura vera… e dire che a questo giro ho avuto paura, ad esser sinceri, è dire poco…
Sono alcuni anni – anni che non conto più – che la sera, dopo il lavoro, spesso indosso una divisa blu con una grande croce sulle spalle e salgo su un furgoncino con tante luci e sirena. Sono sono un soccorritore volontario… che a guardarsi dentro, tra incidenti e calamità naturali, qualcosina ha visto e vissuto… ma per quanta esperienza tu possa avere c’è sempre una tipologia di soccorso che TERRORIZZA qualsiasi soccorritore: i bambini…
Ieri sera è stata una cosa istantanea.. istintiva… improvvisa. Guardavo le vetrine scherzando con la mia compagna ed amici, in mezzo a tantissima gente, quando ho sentito una donna, una mamma, urlare.
Mi son voltato e ho visto la madre inginocchiata a terra per terra con le mani tra i capelli e il padre, completamente bloccato dal panico, con un frugoletto di forse un paio d’anni se non meno in braccio svenuto o quasi con le labbra blu e in completa assenza di un respiro efficace…
…C… !
Mi è sembrato che il tempo rallentasse fino quasi a fermarsi… ho vissuto tutto come se visto da fuori… lo staccarmi dall’abbraccio della mia ragazza, il correre più forte che potessi dal padre, chiedergli di darmi il bambino e poi, vedendo che non era in sè, toglierglielo delicatamente dalle braccia dalle braccia per praticargli la manovra di disostruzione pediatrica Heimlich una, due volte, forse tre e prepararsi mentalmente a cominciare il PBLS… e poi, in un meraviglioso istante, sentiro tossire e poi piangere e strillare come un aquila… vedere quel visetto e quelle labbra tornare rosa… restituire il bimbo al padre che era fermo nella stessa posizione di pochi attimi prima… completamente in trance… e poi, finalmente, dopo lunghi, lunghissimi, minuti, rendermi conto anche io di quello ch’era appena successo…
Non ero io… non ero l’io cosciente… e quando i monitori e colleghi anziani di croce rossa mi ripetevano sempre (e come io spesso ripeto alle matricole a cui sto insegnando) “continua ad addestrarti… quando sarà il momento agirai quasi inconsapevolmente… il panico ti blocca quando l’istinto non sa che fare…”… ecco… ora so a cosa si riferivano…
È da ieri sera che ci penso e ripenso… come penso al fatto che sia assurdo e inacettabile che una struttura del genere non ci sia un medico o una squadra di soccorritori pronta a intervenire… l’ambulanza è arrivata in trenta minuti e solo perchè doveva intervenire su un’altro caso, qui nessuno aveva fatto in tempo, tutti bloccati in stato di shock… quel bimbo, il piccolo Simone (nome di fantasia), stamattina, poteva non esserci più… o riportare danni cerebrali permanenti per ipossia…
Ringrazio i miei istruttori di croce rossa per avermi dato gli strumenti per intervenire, ringrazio la costanza e il tempo “sacrificato”, anzi, investito per tenermi aggiornato e allenato e il fato che ha fatto sì che succedesse a pochi passi da un soccorritore che si trovava lì per caso…
Oggi più di ieri vorrei tanto che ogni mamma o neomamma frequentasse uno “stupido” corso di disostruzione pediatrica delle vie aeree di appena tre ore per SAPERE cosa fare in questi casi… ma no… si pensa che tanto succederà sempre a qualcun’altro…
Si, ho avuto paura… e tanta… ma ero lì con la possibilità di fare qualcosa, di fare la differenza… e questo ripaga ogni singolo istante speso e sudato con quella divisa blu e la grande croce rossa addosso…
Icy24
Bravo! sei riuscito a rendere molto bene la tensione emotiva che si scatena in certi momenti.
Solo su una cosa non sono d’accordo: che sia assurdo e inaccettabile l’assenza di un medico in questi centri. Al contrario, mi sembra normale. Quanti medici ci vorrebbero? Quale esperienza avrebbero? Chi li terrebbe aggiornati?
Al contrario servono piú persone come te, addestrate alle semplici manovre salvavita di un corso BLSd e PBLS.
Magari non solo di passaggio casuale, ma in servizio, ad esempio penso al personale di viglanza. Sono sempre piú numerose le realtà in cui vengono posizionati sul territorio i defibrillatori semiautomatici e, contemporaneamente viene addestrato il personale che potrebbe eventualmente servirsene: operatori pubblici presenti sulla scena con altri compiti, come i vigili urbani. E, come ben sai le manovre di disostruione delle vie aeree fanno parte di tale formazione.
Al di là di queste note, comunque, hai avuto una prontezza di spirito non comune. Complimenti.
Chi salva un bambino salva il mondo intero.
Complimenti Icy
complimenti! Immagino la felicità dei genitori, la tua anche.
Come mai questa storia non trova posto come dovrebbe in un telegiornale?
Sarebbe così importante…Se non altro per fare conoscere queste tecniche che salvano la vita
hai fatto qualcosa di bellissimo
complimenti!
una notizia che dovrebbe essere data dai telegiornali, se non altro per far conoscere queste tecniche che salvano la vita e le persone come te
Dianella( slowlyslowly)
La mia tuta è arancione, verde la croce sulla schiena, uguali le sensazioni che si provano in momenti come quelli da te magnificamente descritti. E’ successo poco tempo fa anche a me,senza tuta,senza ambu,dae e tutto quel resto che ci fa sentire un pochino più sicuri… Attimi che “dopo” sembrano lunghissimi, gesti e manovre che “dopo” non sai spiegarti come hai fatto a fare così lucidamente, lacrime che mi sono uscite a cascate “dopo” quando tutto si è risolto nel migliore dei modi. Bravo e grazie!
bravo!
i bambini a volte terrorizzano pure noi pediatri, che pure sono il nostro pane ml