Sono un’anima persa che vaga senza un Dio.
Sono anestetizzata, mente e corpo, avvolti nel coma farmacologico del consumismo.
Non ho più un’etica.
Non ho più una ragione.
Ho il cuore così vuoto e gli occhi incapaci di sorridere.
Aridità è il mio nuovo nome: Aridità di idee, azioni, emozioni.
IO, centro del nulla, girovago in un vortice di fatti, persone, date e luoghi.
Spazio e tempo sono diventati solo rimpianto e rammarico; rimpianto di un tempo che fu, rimpianto di luoghi abbandonati, rammarico di mille cose decise e mai fatte. La mia incapacità di essere felice mi ha reso l’anima sterile, neppure più spinta da fremiti ambiziosi ed egoistici.
Aridità è il mio nome.
Marco muore.
Guido non è più in coma.
Rosaria non cammina più
E’ morto lo zio.
Carlo ha perso la casa ed il lavoro.
Che cosa devo provare?
Queste infinite tragedie che si svolgono ogni giorno davanti ai miei occhi mi hanno anestetizzato l’anima.
Dio dove sei? Dio ci sei?
Io ti ho abbandonato. Io ho riposto la mia fede, la mia devozione ed il mio cuore è diventato incapace di pregare.
Gus