Un corso sulla gestione del politrauma, in qualità di docente. Dovevo arrivarci prima o poi a questo momento topico della mia carriera professionale! Be’, le linee guida della regione Marche sul politrauma sono del 2006, a dire il vero, ed il gruppo di revisione della zona territoriale di Senigallia, si è limitato ad adottarle con qualche aggiustamento (ad esempio il radiologo di guardia 24/24 noi non lo abbiamo. Non ce lo possiamo permettere). Affronterò il tema dei criteri di centralizzazione dal DEA di I° al DEA di II° livello. Poi verranno discussi dei casi clinici. Porterò P.B. Non so bene ancora perché, ma lo saprò presto.P.B. aveva accompagnato i figli ad una serata del Summer Jamboree, il festival musicale anni 50 che la mia città ospita da diversi anni. Sindacalista stimato, concreto, ne aveva passati di momenti difficili, come un trapianto di rene alcuni anni prima. Fino a quello stop. Un attimo di distrazione, lo schianto sul lato di guida ed il dolore, forte al torace, il respiro faticoso. Codice rosso traumatico. Al PS le condizioni sembrano gravi, ma non disperate: PA 130/70, GCS 15, FC 100, SpO2 97% con O2 in maschera.
Però un forte dolore al torace e l’addome fa male anche quello. Viene sottoposto ad RX torace che evidenzia un pneumotorace a sx con fratture costali multiple. Arriva il Rianimatore e si avvisano il Radiologo ed il Chirurgo reperibile. Verrà condotto in sala ecografica dopo il posizionamento di un drenaggio toracico in sala operatoria. Il Rianimatore sale con il paziente, segue il Chirurgo. Ci vuole poco in mani esperte a posizionare un drenaggio toracico. Escono 800 cc di sangue. Il collega mi chiama (e se Enrico chiama… sono cazzi!). Il chirurgo vorrebbe una TAC toraco-addominale. Lo dissuado, chiamo il Radiologo e lo faccio salire in sala con l’ecografo portatile. Nel frattempo il nostro P.B. e’ sempre piu’ dispnoico e va in shock! Gia’ visto. Mettiamo la sonda ecografica, ma sappiamo gia’ quello che vedremo e lo vediamo. P.B. e’ lucido, lo avvisiamo della necessità dell’intervento e di dover procedere alla anestesia generale. Ci avvisa che sarà una intubazione difficile, ci prega di fare attenzione a non rompere le protesi fisse. Immagino siano costate un occhio. Induciamo. Ha ragione, non si intuba! Iniziamo l’intervento di laparotomia con Enrico che ventila in maschera. Poi provo con la CTrach e riusciamo ad intubarlo in qualche modo. Ha una cannula sedici ed un diciotto. Metto un CVC. Milza rotta, lacerazione di mesosigma e meso ultime anse ileali, esteso ematoma retroperitoneale, disinserzione completa emidiaframma sx…ecc. Teniamo duro per tre ore e tre arresti cardiaci intraoperatori. Sul campo di battaglia nove unita’ di emazie concentrate, due di plasma, 2 litri di colloidi, 4.5 litri di cristalloidi, infusione di amine, sudore… Poi l’ultimo arresto. All’ultimo punto di cute. Parlerò di P.B., non so ancora perché, ma lo saprò al momento.
Il Jolly