Questa é la notte dei neonati….
Di quei volti misteriosi per i quali ho deciso di fare il lavoro che faccio.
di quegli occhi che appena vedono il mondo comunicano e con un solo sguardo, quasi sfacciato, sono capaci di dirti senza vergogna tutto il bisogno che hanno degli altri.
Quante altre volte nella vita avrai il coraggio di mostrare tutte le tue debolezze? di piangere per le tue necessità e non vergognartene? quante volte la tua anima sarà cosi nuda, pura e cosi potente come in quei primi giorni di vita?
Stanotte il turno é tranquillo, rarità in questo Policlinico pediatrico di una grande città tedesca dove ogni turno mi costringe all´attenzione massima, dove attraverso la stanchezza continuo a sentire anamnesi e prescrivere terapie in una lingua che non é la mia.
Ma stanotte é una notte magica, solo neonati arrivano nella sala visite.
Noor, dagli Emirati Arabi, una breve visita in Europa per farla conoscere ai nonni e di improvviso una gastroenterite.
Mohammad, primogenito di 2 genitori giovanissimi, spaventati dalle prime difficoltà dell´essere papà e mamma.
Clara, che ha 2 settimane, ma ha un fratello piú grande che le ha regalato il primo virus respiratorio sinciziale e quindi il primo ricovero della sua vita.
Una tavolozza di colori, un miscuglio di lingue.
E poi lui.
La neonatologia mi chiama per fare la prima valutazione di un nuovo arrivato, 40 settimane gestazionali, 3100 grammi, parto spontaneo, maschio, Apgar 10-10.
Perché lo ricoveriamo?
Aspetta di trovare una famiglia, non é riconosciuto dalla madre naturale, é in lista per una adozione.
Eccolo li, roseo, piange, si dimena, succhia con tutta la sua forza il suo primo latte.
“Ho bisogno di tutto!” dice, “ho bisogno di tutto!”.
Ora é in braccio a me, dorme; un neonato che dorme é la pace.
Si abbandona a me, lui abbandonato, lo stringo… sensazione ancestrale di reciproca appartenenza, di pienezza.
Buona vita piccolo!
Gio
Che delicato, che dolcezza.
Che voglia di fare… il nonno.
Perchè son vecchio.
Grazie Gio.