Nel momento in cui ti vedo hai gli occhi chiusi ma il volto contratto dal dolore… non ci rispondi… il tuo corpo è a pancia in giù in una pozzanghera
Accanto a te tanta gente, curiosa ma spaventata allo stesso tempo. Cosa sia successo non lo so e forse non lo sai neanche tu. Stavi solo andando a scuola. Chissà se puoi sentirci, chissà se senti le nostre mani che ti toccano e ti muovono, che ti bloccano con strani oggetti. Chissà se senti i “bip bip” intorno a te. Chissà se senti dolore mentre buchiamo le tue braccia per infonderti liquidi, farmaci e speranza. Chissà se senti il rumore dell’elicottero che sta atterrando a pochi metri da te.
In questo momento noi non pensiamo a cosa potresti pensare tu, per quello ci sarà tempo dopo, quando tutto sarà fermo.
Cominci ad aprire gli occhi mentre da un furgone bianco con le luci blu ti stiamo adagiando dentro un furgone giallo con le pale sul tetto. Proviamo a comunicare con te ma forse non ci capisci, chissà se parli la nostra lingua. Forse per te siamo solo dei marziani, dei tizi vestiti con colori accesi che fanno cose strane.
Forse hai paura di noi, accanto a te non hai la tua mamma, non hai il tuo papà o i tuoi fratelli.
Uno dei marziani cerca di farti capire che stai per volare come gli uccelli o gli aquiloni, sarai sdraiato e non potrai vedere il mondo dall’alto, ma accanto a te ci sarà uno dei marziani che ti racconterà tutto.
Sta cercando di dirtelo, chissà se lo capisci.
Dopo aver volato incontrerai altri marziani, ma stavolta vestiti di bianco; anche loro sono li per te, ti aiuteranno, stai tranquillo piccolo, siamo insieme a te.
Ilarix
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