i tempi della saggezza

Scritta da il guardiano su febbraio 09, 2009
pensieri

Sicuramente non sarò io a dire qualcosa di nuovo sul caso di Eluana. Il fatto è che sono indignato e stufo di sentirne parlare. Indignato perché trovo veramente squallido l’accanimento con cui persone di ogni sorta si sentono in dovere di dire la loro pretendendo ascolto e ragione. Mi chiedo cosa c’entrino giornalisti, politici, scrittori, opinionisti, sacerdoti, vescovi, con la malattia di Eluana, con il dramma suo e della sua famiglia. Che diritto hanno di interferire con scelte private, giustificate nei mezzi e nei modi da giudici e scienziati, oltre che da una profonda sofferenza?
E poi sono stufo di sentire incompetenti pontificare su temi tanto delicati e tanto vicini al mio lavoro. Non c’è discussione peggiore che quella con interlocutori ignoranti e prepotenti. D’altra parte tacere e fare finta di niente non si può. In qualche modo bisogna manifestare il proprio dissenso verso una politica demenziale che vuole opporre a presunti “vuoti legislativi” frettolosi e inaccettabili rimedi. Pensare ad una legge che mi chiederà di curare chi non vuole essere curato, che mi obbligherà a somministrare farmaci e trattamenti invasivi a chi lo rifiuta, che mi renderà sordo alle testimonianze di amici e famigliari di un paziente incosciente, mi riempie di sdegno e di spavento. E non penso di essere l’unico.
Certo, bisognerebbe affrontare seriamente il problema del testamento biologico, delle direttive anticipate, della limitazione delle cure, ma non è il clamore spettacolare di un signolo caso che deve guidare il dibattito, non è il delirio di una ristretta cerchia di eletti che può farsi portavoce di verità assolute.
Mi auguro solo che tutto questo abbia una fine. Spero che Eluana venga lasciata in pace. E voglio continuare a fare il mio lavoro senza sentirmi un assassino solo perché ho sedato pazienti che stavano morendo, ho negato il ricovero in rianimazione ad ammalati che ritenevo non avessero la possibilità di farcela, ho rispettato la volontà di chi non voleva essere intubato o tracheostomizzato.

Bisogna attendere tempi migliori per affrontare queste storie con vera saggezza.

il guardiano

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7 commenti

  • sergio scrive:

    sai cosa penso, sai come agisco….nulla può ferirmi più dell’indifferenza degli uomini che si adagiano ad un “quieto” vivere, che osservano, criticano, ma evitano di decidere per non esporsi.
    La stupidità pericolosamente genera mostri e i mostri, sicuri della propria verità, non si accorgono del male che fanno.
    Sono molto preoccupato, come uomo, padre, medico…. colmo di rabbia e di tristezza
    Mi piacerebbe poter trovare un po’ di quella saggezza che può aiutarci ad essere veramente vivi ed utili.
    Spero non si debba attendere troppo.

  • marco71 scrive:

    …sono d’accordo e dopo tutto questo caos, in un attimo di silenzio possiamo chiedere aiuto al Card. Martini e alla sua saggezza: in una riflessione pubblicata di recente in Conversazioni notturne a Gerusalemme dice«Un concetto teologico mi è stato d’aiuto nel mio travaglio: senza la morte non saremmo in grado di dedicarci totalmente a Dio. Terremmo aperte delle vie d’uscita, non sarebbe vera dedizione. Nella morte, invece, siamo costretti a riporre la nostra speranza in Dio e a credere in lui. Nella morte spero di riuscire a dire questo sì a Dio».
    …e allora speriamo veramente che Eluana, finalmente incontri questo Dio, lontano da tutti i riflettori di questo mondo, dalle tante parole spese, e riponga la sua anima nelle sue mani. E a noi, a quel punto non rimarrà che dire “l’eterno riposo dona a lei Signore splenda ad essa la luce perpetua riposi in pace. Amen “

  • il guardiano scrive:

    Grazie per il tuo commento Marco71. Sono stupito di aver suscitato una riflessione su di una Chiesa e su di un Dio che non prego più da quando sono bambino, ma nello stesso tempo mi fa piacere. La morte è un mistero anche per chi non ha una fede religiosa, e sono convinto che solo imparando a reggerne lo sguardo saremo capaci di capire che cosa sia veramente la vita.

  • matteole69 scrive:

    Non sono un medico, ma amico di alcuni medici,e mi sembra che il pensiero di questi miei amici sia simile al riguardo di questa faccenda.Sicuramente i familiari di questa ragazza ben immaginavano a cosa sarebbero andati incontro intraprendendo questa (per me giusta)causa… e questo fa di loro dei coraggiosi.Purtroppo a volte per far riflettere su argomenti così delicati serve clamore… speriamo almeno che questo serva e che i “coraggiosi” siano premiati con interventi giusti da parte del governo

  • Mario scrive:

    La riflessione sul caso non può prescidere dai propri punti di vista, ma ben altra cosa è cercare di imporre la propria visione su un argomento che non può risolversi con interpretazioni ideologiche.
    A tal proposito le varie esternazioni politiche da destra a sinistra lasciano il tempo che trovano e anzi, in taluni casi si arriva anche ad avere quella sensazione di voltastomaco mista a desiderio di cambiare Paese, cambiare data di nascita o, nell’impossibilità, cambiare i connotati a qualcuno… (vedi l’intervento di Quagliariello al Senato).
    Ma la questione pur non potendosi risolvere dal punto di vista legislativo necessita comunque di una normativa: molti aspetti della vita non possono essere regolamentati da una legge, ma questa si fa necessaria nel momento in cui si accetta di far parte di una cominità, di un paese, di una società civile. Se non accettiamo questo punto, non se ne esce.
    Allo stesso modo non è accettabile, anche se comprensibile, la posizione della Chiesa che cerca ogni pretesto per avallare le proprie tesi: la vita non è prerogativa della religione e meno che mai di quella Cattolica.
    Piuttosto la religione propone una sua interpretazione della vita, che può essere o meno condivisibile. E tal proposito se guardiamo alla storia delle religioni direi che l’esperimento è fallito…
    Comuque sia, ognuno deve essere libero di poter scegliere e decidere della propria vita e quindi anche della propria morte: è a fondamento della libertà personale prima ancora che caposaldo sancito dalla Costituzione.

  • aliceinwonderland scrive:

    in un momento di sconforto per futili motivi mi faccio un giro online e guarda un pò: qualcuno mi ha tolto le parole di bocca, una ad una, compresi i punti e le virgole e le ha scritte qua.
    Troppo strano e troppo bello.

  • tiziana scrive:

    la vera saggezza consiste nel non sostituirsi a dio…nel non far dominio pubblico della sofferenza nella aver la possibilità di firmare un “da non rianimare”,andare in pace..

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