la mamma di Deborah

Scritta da il guardiano su novembre 05, 2008
racconti

La mamma di Deborah (con l’h), entrò traballante, sulle gambe corte e arcuate, e con un movimento rapido ma quasi impercettibile, si sedette sul divano di fronte al giovane dottore. Impercettibile perché non c’era molta differenza tra la mamma di Deborah seduta e la mamma di Deborah in piedi. Entrando, non aveva salutato, ma aveva accompagnato il suo ingresso con una serie di parole e frasi, e gemiti, che sembravano parte di un liturgia. Il giovane dottore aspettò una pausa un po’ più lunga fra una litania e l’altra e poi iniziò a parlare di Deborah. Ma aveva appena pronunciato il suo nome che la mamma riattaccò. Sempre più drammatica, e con crescente intensità. Allora, sperando di calmarla il giovane dottore le prese la mano, e le disse che Deborah andava meglio, che si stava svegliando, e che presto avrebbe respirato da sola. La mamma di Deborah rimase per qualche minuto in silenzio e forse in ascolto, ma subito dopo, come se non avesse mai smesso, ricominciò il suo lamento.Loro, i dottori, magari erano bravi e magari no, ma lei sapeva che Deborah non sarebbe mai più stata quella di prima. Gliel’avevano ammazzata. Due volte, e questa faceva tre. Ed era tutta colpa di suo padre, quel bastardo che le aveva fatto fare quattro figlie, e Deborah faceva cinque, senza che mai lei potesse capire che cosa era l’amore. E quando le altre figlie se ne erano andate – puttane pure loro che volevano rubarci tutti i soldi – lei aveva dovuto occuparsi di questa figlia qui che, per fortuna era brava e non faceva male a nessuno. Ma, prima suo padre – che l’aveva mandata a lavorare diosolosadove e le era tornata a casa mezza morta – e poi quel pazzo con il motorino che le era passato addosso, gliel’avevano ammazzata. Due volte, e questa faceva tre. E cosa se ne faceva mai lei adesso di questa figlia morta, e pure risorta, che però non parlava nemmeno più?

Il giovane dottore provò a spiegarle che per la parola era solo questione di tempo, che per il momento Deborah aveva ancora il tubo in bocca che le impediva comunque di parlare. Ma la mamma era già in piedi, pronta ad andare. Aveva sentito abbastanza. Si diresse verso la porta sempre cantilenando, e prima di uscire sorrise al giovane dottore, con quella sua bocca sdentata e storta, gli diede un buffetto sulla guancia e invocò la benedizione del signoreiddio per tutti quanti: per i dottori che le avevano salvato la figlia, e anche per gli anestesisti, che gliel’avevano salvata pure loro, e a posto così.

il guardiano

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