Reperibilità

Scritta da zarianto su agosto 02, 2016
cronache
foto di DB

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Driiin!!! All’una di notte…suona il cellulare! “Vieni giù che c’è casino!” .

Accidenti! Proprio mentre pensavo di averla sfangata e finalmente, sotto il peso di palpebre inesorabilmente calanti, affievolitosi il consueto stato di vigile allerta, mi arrendevo al sonno ristoratore, sullo scomodo divano anti…coma di casa, già, opportunamente in abiti civili, coi piedi avvolti da assai ginniche scarpe, da linea di partenza! Bisogna andare!

Nel “minor tempo possibile” , come recita il contratto, esco, mi reco all’auto, metto in moto…e via.

In piena notte, la strada è veloce. Anche i semafori dormono, ignari degli attraversamenti pedonali e uniche luci nel buio, insieme ai miei fari.

Il silenzio è rotto dalle languide note dell’autoradio, disattente rispetto alle vendite, ma suggerite dal gusto personale del DJ e cariche di giovanili ricordi, spiagge notturne, lune gigantesche e stelle luminose, in costellazioni appena riconoscibili, scarsamente efficaci nell’attutire la solitudine del viaggio a rotta di collo verso l’ospedale, ma perfettamente idonee a sottolineare la meraviglia dei contorni sfumati delle strade, degli edifici, dei monumenti e dei parchi, nascosti, pudici e ritrosi, nell’oscurità.

“Al mio arrivo”, come suol dirsi…il caos! Il Pronto Soccorso collassa inerme sotto l’incessante e martellante stridore delle sirene, a scandire senza sosta il trasporto di pazienti in codice rosso, con l’impietosa e marziale cadenza di…uno all’ora!

Salto così dal paziente precipitato dal secondo piano, a quello shockato per cause da determinare (di ndd, in gergo tecnico), dall’infartuato semicomatoso, a quello in preda a una gravissima crisi asmatica, trovando il tempo di sfanculare l’infermiera di reparto (me ne scuso siceramente e profondamente) inpanicata per la novantenne morta stecchita nel suo letto, in un lago di sangue, districandomi tra il posizionamento in serie, a mo’ di catena di montaggio, di tubi endotracheali, linee arteriose e venose centrali, drenaggi pleurici…e quant’altro…con una puntatina in emodinamica, al seguito di un paziente sanguinante in addome!

L’alba mi coglie a scrivere montagne invalicabili di consulenze che sembrano la trama di un romanzo fantasy, in cui, per puro miracolo, non si verifica la strage di innocenti!

Inizia la danza degli occhi alla ricerca di lancette d’orologio sempre più lente col trascorrere del tempo, fino a quando, giunte le 08.00, alla buonora, posso abbandonare…l’incubo e tornare, un po’ più lentamente per il traffico e i semafori svegli, a casa…tra lenzuola accoglienti e non più in pole position sul divano…di partenza!

Il risveglio pomeridiano mi allarma il giusto sugli accadimenti reali, anziché onirici, poiché in quindici anni, mai si era verificato alcunchè di simile! Che sia l’inizio…della fine? “Speren de no!”.

Zarianto

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