maschera

la maschera

Posted by Cajus on agosto 01, 2009
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Quanti anni sono che metto la maschera!
La metto spesso quando cerco nella mia borsa da medico la salute degli altri.
Si, la stessa borsa di vent’anni fa, con lo stesso stetoscopio, lo stesso sfingomanometro dalla pompetta sfiatata, le stesse scatole miracolose, che se non hanno mai ammazzato nessuno, nemmeno l’hanno guarito. Mi hanno svegliato di notte, una persona anziana: venga dottore, mia moglie sta male. Come dire di no ad un vecchio! Venga dottore abito qua vicino, di fronte. Perché chiedere di cosa soffre la moglie? La soluzione al suo malessere non è nella borsa, sta nel fatto che è vicina e non si può dire di no: serve la maschera!

Mi hanno chiamato di giorno. Corra dottore mio padre sta morendo. Corri e mantieni la calma. Ansimi, perché non sei più giovane. Arrivi e le facce sconvolte dei parenti non penetrano i tuoi occhi sfuggenti. Sta morendo di emorragia cerebrale; pace all’anima sua. La borsa non serve, serve la maschera!

Nella casa di Paolo è nato un bimbo. E’ stato cinque giorni in neonatologia e ha fatto tutti gli screening possibili. Devo andare, non posso esimermi dall’andare, ma la borsa la devo portare? Ci penso un attimo: la porto, altrimenti non sono più io. E’ un neonato prepotente, dalla fame incoercibile e dagli occhi che sprizzano salute.
Mi raccontano l’interminabile parto, l’orribile ospedale, le prime notti insonni, mi fanno vedere il colore della cacca, il sederino arrossato, la culla… La loro vita è cambiata. La mia no. A che serve la borsa? Ho la maschera ed è quanto basta.

La strada di campagna dove mi hanno chiamato. Un riccio sbudellato nel mezzo. Ancora una volta ha commesso l’errore di appallottolarsi di fronte ad un nemico che non si ferma davanti ai piccoli aculei. Il povero riccio fa quello che sa fare, che fa da millenni. Non sa, non può sapere, non può fare diversamente.

Continuo ad arricciarmi e continuo a morire. Serve la borsa? No…! La maschera!

Cajus

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