parenti

Non c’è differenza

Posted by Magamagò on ottobre 02, 2012
emozioni / 4 Commenti
foto di EP

foto di EP

Ti ho curato, ho cercato di curarti il corpo, e tu mi aiutavi a riscoprire la tua anima, la tua essenza; ho riscoperto chi mi stava intorno, filtrati attraverso te che avevi la saggezza di una vita vissuta a lungo e totalmente. E ho riscoperto me stessa, nelle parti simili a te e in quelle comunque derivanti da te. Mi sono arrabbiata con te … no, non con te ma con la malattia che mi impediva di assaporare i momenti belli vicino a te.

Quanta rabbia avevo all’inizio: mi sfuggivi dalle mani e non riuscivo a trattenerti, quanto tempo ho perso,quanto …

Poi ho capito, mi hai fatto capire che bastavi tu a lottare, e che io dovevo essere al tuo fianco e basta.

Sono anche scappata, quando l’angoscia era troppo forte, e tu lo sai, ma poi ritornavo perchè tanto eri comunque con me, dentro di me.

Chi era il malato e chi era il guaritore? Più io malata per non aver capito il ciclo naturale della vita, e che tu invece in questi mesi mi insegnavi ad accettare, come quando mi hai detto, quell’ultima mattina : “Non ce la faccio più “.

E’ questa la morte? Averti sempre di più vicino, nel cuore? Ben venga allora, ma che fatica dirlo !!

(dedicato ad un paziente coi capelli bianchi in Rianimazione che mi ricordava papà morto da poco )

MAGAMAGO’

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un contropulsatore aortico, con parole vostre…

Posted by il guardiano on agosto 19, 2008
cronache / 1 Commento

Notte in emodinamica.
Non invidio il collega cardiologo: ma come si fa a spiegare cos’è un contropulsatore aortico? Ai parenti ovviamente. Al paziente non è stato necessario: l’ho intubato al secondo giro di fibrillazione ventricolare.
E’ cominciato tutto così: 180 di frequenza. “Pasquale! Pasquale! Tutto bene?” e Pasquale mugugna un “Sì”, poi gira gli occhi e via, FV. Bum, scarica a 200 J. Riparte. “Pasquale!” “Pasquale!”. Riemerge.
E sembra proprio riemergere. Ma da dove? Dall’aldilà, ovviamente. Da quell’ultramondo fatto di luce, musiche celestiali e anime morte che lo accolgono… Poi una mano tesa oltrepassa il limite e lo acciuffa per la giacca. Un soffio di vita nuova sibila attraverso le labbra socchiuse e il cuore ricomincia a battere: il paradiso può attendere, per ora.

Per me è facile spiegare. Alla fine della fiera la questione è che Pasquale è un po’ come sotto anestesia – e tutti a sentir parlare di anestesia una loro idea su che cosa sia ce l’hanno. Ma spiegare che: l’IVA era chiusa, che cercando di riaprirla si è chiuso tutto il tronco comune (che si è pure dissecato), che alla fine non c’era uno stent medicato che fosse uno che passasse… che pure la destra faceva schifo, anzi era completamente stenotica… e che nonostante le amine la pressione stava sotto i piedi, per cui è stato necessario contropulsarlo… Be’ è tutta un’altra storia…
Anche se poi, alla fine, qualsiasi cosa dici, da quello che dici, cercano solo di capire se ce la farà o no, se, secondo te, c’è qualche possibilità oppure no. Guardano la tua faccia a caccia di un po’ di speranza.
Be’ cari parenti di Pasquale, sono le cinque del mattino, ed è tutta la notte che balliamo. Forse non ci sono cose da scommettere, ma il nostro lavoro, la nostra fatica, la nostra stanchezza sono tutte lì, messe in gioco, e, per quel che valgono, sono tutte per lui.

il guardiano

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