emodinamica

un contropulsatore aortico, con parole vostre…

Posted by il guardiano on agosto 19, 2008
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Notte in emodinamica.
Non invidio il collega cardiologo: ma come si fa a spiegare cos’è un contropulsatore aortico? Ai parenti ovviamente. Al paziente non è stato necessario: l’ho intubato al secondo giro di fibrillazione ventricolare.
E’ cominciato tutto così: 180 di frequenza. “Pasquale! Pasquale! Tutto bene?” e Pasquale mugugna un “Sì”, poi gira gli occhi e via, FV. Bum, scarica a 200 J. Riparte. “Pasquale!” “Pasquale!”. Riemerge.
E sembra proprio riemergere. Ma da dove? Dall’aldilà, ovviamente. Da quell’ultramondo fatto di luce, musiche celestiali e anime morte che lo accolgono… Poi una mano tesa oltrepassa il limite e lo acciuffa per la giacca. Un soffio di vita nuova sibila attraverso le labbra socchiuse e il cuore ricomincia a battere: il paradiso può attendere, per ora.

Per me è facile spiegare. Alla fine della fiera la questione è che Pasquale è un po’ come sotto anestesia – e tutti a sentir parlare di anestesia una loro idea su che cosa sia ce l’hanno. Ma spiegare che: l’IVA era chiusa, che cercando di riaprirla si è chiuso tutto il tronco comune (che si è pure dissecato), che alla fine non c’era uno stent medicato che fosse uno che passasse… che pure la destra faceva schifo, anzi era completamente stenotica… e che nonostante le amine la pressione stava sotto i piedi, per cui è stato necessario contropulsarlo… Be’ è tutta un’altra storia…
Anche se poi, alla fine, qualsiasi cosa dici, da quello che dici, cercano solo di capire se ce la farà o no, se, secondo te, c’è qualche possibilità oppure no. Guardano la tua faccia a caccia di un po’ di speranza.
Be’ cari parenti di Pasquale, sono le cinque del mattino, ed è tutta la notte che balliamo. Forse non ci sono cose da scommettere, ma il nostro lavoro, la nostra fatica, la nostra stanchezza sono tutte lì, messe in gioco, e, per quel che valgono, sono tutte per lui.

il guardiano

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