hospice

Per te

Posted by TNT69 on febbraio 06, 2017
emozioni / Nessun commento
Foto di FR

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Non vorresti capitasse mai, ma ecco che improvvisamente, in un tempo sospeso arriva in reparto il tuo collega… ma come paziente. Il problema è che io lavoro in hospice.

Le paure si moltiplicano, le notizie che arrivavano attraverso gli altri e che sembravano ovattate e lontane ora sono realtà che ti spiazza. Come è difficile assisterti, fare del proprio meglio per te che sai cosa faccio. Ogni giorno che passa mentre svolgo le mie quotidiane attività, si moltiplicano i flash di quando le eseguivamo insieme. Tutto è avvenuto così rapidamente, neppure due mesi da quando sei stato a casa per un mal di pancia.

Ed ora sei qui.

E io vivo tutta la mia impotenza e vorrei abbracciarti e farti sentire che non sei solo, che ti sono vicino e che vorrei che tutto fosse solo un brutto sogno.

Ma è la realtà di oggi. Difficile, dura. Ancora non me ne capacito, vivo questa situazione come se fosse surreale. Mi sto difendendo, per non soffrire troppo e rischiare di non poterti aiutare. La fatica è molta, le parole sono poche e sussurrate, ma gli sguardi sono profondi e parlano da soli. Ci sarò, in silenzio,  in questo tempo di attesa per sostenerti in questo percorso ignoto.

E pregherò infinitamente per te.

TNT69

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La noncuranza

Posted by slowlyslowly on luglio 03, 2013
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foto di GP

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La noncuranza

è aiutare qualcuno

a fare un gesto

anche se

ce la può fare da solo

slowlyslowly

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All’hospice

Posted by slowlyslowly on giugno 24, 2013
poesie / 1 Commento

 

gp-mano-aggrappata2

 

E’ come se i gesti

avessero un modo diverso
un valore diverso
come se anzi
qui acquisissero un valore
che altrove
non hanno più
o non hanno mai avuto –
gesti di mani
di occhi
di mente –
gesti
che qui hanno un peso
perché nulla qui è per caso

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Qualcosa in comune

Posted by slowlyslowly on gennaio 07, 2013
poesie / 2 Commenti

foto di MV

Qualcosa in comune

Ciliegie, un nome

qualcosa insomma in comune

su cui transitare per poter parlare-

ponti-

uno almeno-

e si torna a sedere in poltrona

a muovere le mani

a portare un golfino sulle spalle

da trattenere se scende-

qualcosa in comune

da trattenere- di cui parlare-

“ Mucche ne avevano 200, tori 100!”-

gli occhi si illuminano a questi

mitici numeri-

numeri da Odissea

e sacrifici agli dei

su spiagge bianche

e mari calmi o in tempesta-

Ulisse, Achille,

altri nomi, anche i nostri-

qualcosa in comune-

se non si ha

si è muti

slowlyslowly

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Un giovedì di qualche settimana fa

Posted by slowlyslowly on dicembre 29, 2012
poesie / Nessun commento

foto di MV

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Spesso si fanno belle chiaccchiere all’Hospice –
non sempre capita
ci dev’essere un pò di gioia in noi perché capiti –
qualche settimana fa si è parlato di giovinezza e vecchiaia –
e A. che ha 50 anni si è meravigliata
che abbiano cominciato a darle del lei
e una signora le ha detto: alla sua età mettevo la minigonna
e io ho detto: che bella la minigonna
e poi ho detto che sono entrata nell’età anziana
e una ragazzina davanti a me
rideva di tutto quello che dicevamo
e poi ho scoperto che ha tre figli –
eravamo in quel momento tutte donne –
a parte me e A. erano madri, figlie di persone
che nelle stanze erano a letto e stavano male –
ma lì nella nostra sala del thé c’era questa atmosfera
che mi faceva bene al cuore –
e prima ero andata a trovare A. nella sua stanza
ed ero contenta di vederlo parlare con un suo amico in visita –
mi ha guardato e chiesto: quali novità?
abbiamo accennato alla lotta dei minatori sardi –
poi lui mi ha detto: stai proprio bene oggi –
sì, gli ho risposto, hai visto mi sono messa anche la collana –
ho visto, ho visto, mi ha detto lui

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Visione verde

Posted by slowlyslowly on dicembre 14, 2012
poesie / 2 Commenti
foto di MV

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C’è musica
e cibo
un vero buffet,
c’è una festa oggi
qui all’Hospice –
nella sua stanza l’uomo la ignora,
è tutto preso dalla sua visione verde –
” ci provo”, dice –
c’è il verde nella tela
e penso sia il verde
di questa primavera
piena di pioggia a sole –
non vuole i pasticcini
non vuole il thè
vuole la sua visione verde,
così la fa

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Ieri all’Hospice

Posted by slowlyslowly on dicembre 06, 2012
poesie / 2 Commenti

foto di MV

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Solo all’Hospice

appena esco dall’ascensore

e vedo la nostra stanza

la tisaneria – salotto

entro senza neanche saperlo

nel Qui e Ora –

i tavoli da sistemare

sono solo tavoli da sistemare –

e la bella tovaglia fiorita

è solo la bella tovaglia fiorita –

e i bicchieri e i piatti

sono solo bicchieri e piatti –

e salutare infermieri e dottori

viene spontaneo

e senza altri pensieri –

qui il cielo fuori dalla finestra

è solo cielo

cose e persone

sono solo cose e persone

senza aggettivi – giudizi -opinioni

senza fretta, ansia –

porte chiuse ce n’è anche qui

ma gli occhi di ieri

erano finalmente uguali ai miei

forse perché erano

chiari come i miei

e fissavano come i miei

mentre ironizzavano sulla morte

i nostri occhi si sono fissati –

quei secondi in più

che di uno sguardo fanno un discorso –

è lo stupore che dobbiamo morire

e non c’è scampo.

slowlyslowly

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La prova interiore

Posted by slowlyslowly on novembre 28, 2012
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foto di MV

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Com’è guardarsi

negli occhi nella malattia?

Temere per lui/lei

trattenere la disperazione e il pianto

gioire del suo sorriso

che scaccia la morte nera

la fa per un attimo

bianca di luce –

voglio le prove

voglio dentro di me le prove

della nostra

prossima vita

slowlyslowly

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Catene d’oro

Posted by slowlyslowly on novembre 22, 2012
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foto di MV

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Ho letto poesie

in una casa ammalata

dove io

egoista

trovo la pace-

allora una giovane donna

ha letto anche lei poesie

su un nido vuoto-

e un’altra donna

ha cantato

parole di musica

sacra-

aiutaci o Signore

Dio, Gesù, Buddha-

qualunque nome

t’abbiano dato-

se uno Spirito Santo

ci guida e ci porta

fuori dall’Inferno

della paura,

aiutaci-

a preservare,

rendere durevoli

questi tre momenti

di pura gioia comune-

ad entrare nella foresta

della paura

e lì trovare,

come per caso,

la gioia.

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La stanza di luce

Posted by slowlyslowly on ottobre 24, 2012
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foto di MV

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C’è una stanza

che dà luce a tutte le altre-

la vedi da lontano

attrae e respinge

alcuni intimidisce-

c’è una soglia sottile da attraversare-

é il mare del dolore

da percorrere a nuoto

a lunghe bracciate lente-

la soglia è questo mare

va dal corridoio alla stanza di luce-

lì il tè non è tè,

i camici non sono camici,

i dolci splendono

perché non sono i dolci-

sono una mano che si sporge

verso un’altra mano

da persona a persona-

il braccio che s’allunga

anche quello è un mare da percorrere

a lunghe bracciate lente-

la vita è un soffio

va e viene,

va e viene-

la donna anziana,

gli occhi splendono con o senza dolore

un lembo di lenzuolo

così candido, così candido

che liscia con mano esperta

con cui copre le proprie gambe

come fossero quelle di una figlia

di un bambino, di un marito

di cui prendersi cura

slowlyslowly

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